Nel 2009, continua il rapporto, sono scesi i tassi di turnover, che sono "pero' rimasti molto differenziati tra settori, con picchi nell'industria alimentare e nelle costruzioni, e in attivita' terziarie come turismo, ristorazione, e i contratti interinali". In calo anche i tassi di stabilizzazione dei contratti a tempo determinato, anche se "quelli per le forme di flessibilita' interna (contratti a tempo determinato, di inserimento e di apprendistato) si sono confermati molto piu' alti che nel caso della flessibilita' esterna (interinale e collaborazioni)". L'indagine riconosce anche il contributo fornito dalla cassa integrazione che ha avuto il merito di attutire "le conseguenze occupazionali, frenando la perdita di posti di lavoro. Nel 2009 - si legge nell'indagine - l'ha utilizzata un'impresa su due nell'industria, ma anche quasi una su dieci nei servizi. Ha assorbito potenziale forza lavoro pari al 9,1% delle ore lavorabili nell'industria, al 2,1% nei servizi". Per quanto riguarda, invece l'utilizzo di lavoratori stranieri l'indagine rivela che "l'incidenza media della manodopera straniera sull'occupazione alle dipendenze e' risultata pari al 4,2%, ma sale nei comparti alimentare (5,7%), della gomma-plastica (7,8%) e nelle costruzioni (11,5%)". Tra gli altri dati citati dall'indagine si segnala il 7,8% registrato per il tasso di assenza (7,2% nell'industria, 8,7% nei servizi). Le cause principali di assenza sono state la malattia non professionale per gli uomini e i congedi parentali per le donne. Per quanto riguarda, infine, la diffusione della contrattazione aziendale l'indagine segnala come l'utilizzo di questo strumento sia piu' elevato nell'industria che nei servizi e come cresca con la dimensione aziendale.
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